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Sistemi No Ballast o Ballast Free: cosa sono?

I sistemi No Ballast o Ballast Free sono dei prototipi che permettono di utilizzare diversamente l’acqua di zavorra. In accordo con la convenzione BWM (Ballast Water Management) adottata dall’IMO si cerca di approcciarsi alle operazioni di zavorraggio non come un carico aggiuntivo di peso a bordo ma come una diminuzione della galleggiabilità della nave.

A cosa serve la zavorra?

Le operazioni di zavorraggio classiche consistono nell’imbarco di acqua durante le operazioni di scaricazione del carico in porto per far si che il galleggiamento rimanga invariato. Questo allo scopo di mantenere le eliche al di sotto del pelo libero e per avere un’immersione prodiera adeguata per evitare fenomeni di slamming e per ridurre i momenti flettenti. Viene anche utilizzata per compensare l’angolo di assetto e di rollio durante la scaricazione.

Qual è allora il problema?

Quando si raggiunge il porto di scaricazione, l’acqua di zavorra caricata nel porto precedente viene scaricata. Tale acqua contiene microorganismi e sedimenti caratteristici del porto di caricazione che potrebbero colonizzare la flora e fauna locale arrecando un grande danno ambientale. Per approfondire l’argomento vi rimandiamo all’articolo sulla pericolosità dell’acqua di zavorra.

Sistemi No Ballast come possibile soluzione

I sistemi No Ballast o Ballast Free rappresentano un modello promettente per eliminare completamente l’inquinamento da microorganiscmi ed abbattere i costi per  filtri, sostanze chimiche e sistemi di trattamento a luce ultravioletta che oggigiorno vengono utilizzate per seguire le linee guida della BWM.

PH: ns.umich.edu

 

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Nel sistema No Ballast viene creato un flusso costante, da prora a poppa, di acqua di mare attraverso una rete di casse. Tale flusso, creato al di sotto della linea di gallegiamento, riduce il volume stagno della nave e quindi diminuisce la spinta “archimedea”. Inoltre, poichè non vi è accumulo nelle casse, l’acqua utilizzata nel sistema contiene via via le stesse caratteristiche (microorganismi e sedimenti) del luogo in cui si trova la nave.

Si stima inoltre che il risparmio economico nell’utilizzo di questo sistema si attesti attorno ai €500,000 per nave.

Fabio Di Fusco

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